Incontro con Alexandre e Charlotte Roy, alla guida della locanda Lou Pinatou a Solignac-sous-Roche, che coltivano l'arte del “mangiare bene”.
Passeggiare nell'orto è fonte quotidiana di ispirazione per la nostra cucina.
Da dove nasce questa idea di “orto”?
| Inizialmente, con Charlotte, coltivavamo un orto di 300 mq per la famiglia. Abbiamo tre bambine e il “mangiare bene” si può imparare. Inoltre, per sviluppare la nostra creatività in cucina, avevamo bisogno di qualcosa di più grande, così abbiamo acquistato un terreno in paese abbandonato da 2 anni, che doveva essere bonificato. Il principio è che quanto più possibile ritorna alla terra, gli scarti dell'appezzamento venivano riutilizzati nel pacciame attorno alle verdure. Raccogliamo tutti i ritagli e la differenziazione dei rifiuti in cucina consente il compost nell'orto. Volevamo una varietà di verdure e creare biodiversità piantando alberi da frutto e anche fiori come i girasoli che attirano le cinciallegre. |
Hai il tuo piccolo rituale in giardino?
È il mio rito mattutino, la mia boccata d'aria fresca, passo un po' di tempo nell'orto prima di andare in cucina. Raccolgo erbe e fiori per portare freschezza ai piatti. E Simon, l'ortolano, viene ogni due giorni all'orto. La maggior parte del lavoro è lui! Vogliamo che la nostra cucina segua il ritmo delle stagioni, con l'orto come filo conduttore.
Cosa vuoi trasmettere attraverso la tua cucina?
Amore per il prodotto. A seconda delle stagioni mi piace lavorare sempre di più attorno ad un unico prodotto per esaltarne i gusti. Quest'autunno ho lavorato ad un antipasto a base di “zucca butternut in tutte le sue forme”. È importante diversificare i gusti. Non è solo zuppa di zucca! Voglio anche portare una dimensione educativa a questo progetto permettendo ai bambini di vedere crescere le verdure, comprendere la biodiversità e l'importanza del “mangiare bene”.
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