Ondine, chef del bistrot di campagna Le Daguet, a Costaros dal 2019 e appena nominata nella Guida Gault & Millau, ci racconta la sua installazione.
Mi sento a casa, sono al mio posto.
Come sei venuto a conoscenza dell'Alta Loira?
Originario di Marsiglia, sono venuto a trovare degli amici a Coubon, ho visitato i dintorni, il patrimonio e mi sono innamorato della regione. Non me ne sono andato.
Cosa ti ha fatto decidere di trasferirti lì?
La tranquillità della vita, la bellezza dei paesaggi, il lato rurale che ho sempre amato fin da bambino e la gentilezza delle persone. L'accoglienza è molto più genuina che al Sud. Mi sono sentito sereno e completamente a casa quando sono venuto qui. Allora mi sono detto: “perché non vivere lì?”.
Il patrimonio dell'Alta Loira come ristoratore?
Grande ricchezza gastronomica e freschezza dei prodotti. Ciò che mi è piaciuto particolarmente è stato il contatto diretto con i produttori che ho potuto incontrare grazie a Bernard, l'ex titolare. Successivamente ho conosciuto anche altri produttori in occasione di fiere o mercati. Ho la fortuna di poter cucinare la vera cucina tradizionale. Voglio che possiamo mangiare la buona blanquette della nonna. Sono piatti di una volta, ricette o verdure dimenticate.
E quotidianamente?
Qualità della vita e ricco patrimonio. Quando voglio fare una piccola gita in città, vado a Puy-en-Velay, al museo Crozatier. Quando voglio scappare, vado a fare un'escursione nel Mézenc. Trovo che abbiamo tutto nelle vicinanze. E questo può sorprendere, ma adoro anche il clima. È sano, non c'è inquinamento. Non abbiamo limiti all'orizzonte.
Ti senti Altiligariano?
Oh sì, completamente! Non sono ancora molto bravo in patois (parlare locale), ma mi sto esercitando! Ho tre clienti che si divertono a darmi ordini in patois e qualche volta è un po' complicato ma me la cavo. Soprattutto mi sento a casa, sono al mio posto.
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