Le Doyenné

Questo edificio era la residenza del decano, uno dei 3 dignitari del capitolo dei canonici di Brioude. Il Doyenné, una vera e propria fortezza, rimase a lungo nelle mani della famiglia Mercoeur. Nel 1282 fu firmato un accordo tra il Mercoeur e il capitolo; così il nuovo decano, Gaucelin de La Garde, di una famiglia di cavalieri del Gévaudan, iniziò i lavori di restauro dell'edificio che era gravemente degradato. Grazie alla dendrocronologia (dal legno, un preciso metodo di datazione) risulta che il soffitto blasonato non poteva essere iniziato prima del 1297/1298: rarissima decorazione araldica, legno scolpito e dipinto dove si mescolano scene di caccia e bestiario fantastico.
Con la Rivoluzione del 1789 e la scomparsa del capitolo dei canonici, l'edificio fu venduto come demanio e conobbe diverse fortune nel corso dell'Ottocento: così il consiglio comunale propose di venderlo nel 1875. , fortunatamente, respinse.
Nel corso del XX secolo l'edificio è stato occupato dalla Caisse d'Epargne, poi dalla Mediateca e dall'Ufficio del Turismo. Tuttavia, le stanze al piano superiore sono state chiuse per motivi di sicurezza.
Dal 2016 un restauro di qualità ha permesso di assegnare a questo edificio una funzione culturale, ora sono 5 le sale espositive di arte moderna e contemporanea che accolgono i visitatori.