Da diversi anni, sia a Tence che a Chambon-sur-Lignon, soffia un vento di creatività sull'Haut-Lignon: molti artigiani hanno scelto di venire (o tornare) su questo altopiano per esprimere le proprie capacità. E soprattutto donne. Quindi abbiamo voluto incontrarli...
Una ventina di artigiane hanno aperto i loro laboratori nell'Haut-Lignon
La nostra prima tappa ci porta a Tence, a Maëva Abrial. Questa giovane stilista di scarpe ha riportato in vita la vecchia segheria di suo nonno installandovi le sue macchine e il suo talento. Immagina e disegna i suoi modelli riappropriandosi di classici che vanno dal derby al basket. Linee pulite, scarpe robuste, comode e personalizzabili. Da materiali nobili, li produce con un'intera batteria di macchine dall'aspetto datato ma dall'efficienza inarrestabile!
Non lontano da lì incontriamo Romy Deygas nel suo studio-boutique. Dopo un percorso artistico arricchito da esperienze in gioielleria che la porteranno a Bratislava, la voglia di disegnare creazioni che escono dalla sua fantasia diventa davvero un'esigenza. Non poteva immaginare di stabilirsi da nessun'altra parte se non a Tence, dove è cresciuta. Sta ristrutturando il negozio della prozia, un ex parrucchiere che vendeva anche attrezzatura da pesca (sì, te lo assicuriamo!). Da Romy tutto è possibile: lasciati tentare dalle sue creazioni esposte in negozio (siano esse lavorate alla vecchia maniera o con tecnologia 3D), immagina con lei un pezzo unico di gioielleria su misura o addirittura valorizza gioielli antichi . La colorata collana d'oro che la super nonna ci ha lasciato in eredità assume quindi una nuova prospettiva di vita sotto forma di un raffinato ornamento.
Scendendo per i vicoli sotto Chambon-sur-Lignon, scopriamo il laboratorio Vivaterre fiancheggiato da fiori e ceramiche miste. Il sole inonda il laboratorio con i suoi raggi raggiungendo la discreta ceramista Marie-Laure Demutrecy. Questa Norman ha scoperto Haut-Lignon mentre era in vacanza, da allora ha sentito un'attrazione che l'ha costantemente portata a tornare. Un giorno finisce per mettere lì la sua ruota e il suo forno da vasaio. Ispirata dalla natura, plasma a mano impronte di materiali racimolati qua e là: pigne, cortecce e fiori.
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